A cura di Michela Benvegnù
Poor Things, nelle sale dal 25 gennaio 2024, è uno dei film più discussi del momento. Diciamocelo, il regista greco Yorgos Lanthimos o si ama o si odia. Ma come si fa ad odiare uno che con un film del genere si gioca tutto?
Lanthimos si era fatto notare già qualche anno fa, nel 2009 quando raggiunse il successo internazionale con Dogtooth, presentato al 62º Festival di Cannes. Il film ottenne diversi premi ed una candidatura come miglior film straniero agli Oscar del 2011.
È stato poi consacrato nella nostra amatissima e vicinissima Venice come autore con la A maiuscola, prima con Alps e poi con La Favorita.

Poor Things! (
Povere Creature! in italiano) è un racconto gotico, un’opera complessa, nel senso proprio etimologico del termine, proprio perchè non si può scomporre. Ogni pezzo incide conseguentemente sull’altro e si può interpretare solo in relazione al tutto. Ed il risultato è davvero affascinante. La protagonista Bella Baxter (Emma Stone) è una giovane donna incinta che si getta dal Tower Bridge di Londra e viene salvata dal dottore pazzo di turno, Godwin, per gli amici God (Willem Dafoe). Ne diventa, ovviamente, il suo esperimento preferito: Bella ha cercato il suicidio, God la riporta in vita. Lei dipende totalmente da lui, impara 15 parole al giorno, è una bambina intrappolata in un corpo da adulta. Fa pipì sul pavimento, grida, lancia piatti, l’istinto prevale sulla ragione ed ha fame di vita. Così, quando conosce l’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un uomo scaltro e vizioso che conduce una vita edonistica e dissoluta, coglie l’occasione per scappare dalla sua gabbia dorata e poter finalmente conoscere il mondo.
In un susseguirsi di eventi si accorge di essere passata da una prigione all’altra. Bella vuole la libertà.
Le sue mille avventure si fondono con le centomila sensazioni che si provano in sala dando vita ad una cosa sola capace di regalare emozioni negative o positive, tante sono le scene, a volte anche in netto contrasto tra loro. Questo film riesce ad attraversare lo spazio ma anche il cinema del passato attraverso la forma e lo stile studiato nei minimi dettagli. Strizza infatti l’occhiolino a diversi film come Metropolis (Fritz Lang, 1927), Occhi senza volto (Georges Franju, 1960), ma anche a Elephant Man (David Lynch, 1980).

L’inizio del film in uno spettrale bianco e nero, il grandangolo spintissimo, poi con colori saturi, le scenografie di città dal gusto liberty e futuristico in un gran tour europeo di erotismo e vicissitudini varie permettono alla protagonista di creare e di far crescere lentamente il proprio senso critico. Degni di nota i costumi, gli esseri animali ibridi e la fotografia: Lanthimos crea un mondo (spazio) straordinario dove i protagonisti sovvertono tutte le regole. Bella è all’inizio ragazza indisciplinata, poi alla ricerca del desiderio ma anche del sesso ed infine padrona del suo destino. I suoi “furious jumping” (così definisce l’attività sessuale) hanno a che fare dunque con un percorso di liberazione e soggettivazione, ma anche con l’esigenza di ingenuità e naturalezza. Il sesso, i corpi, il piacere, è tutto naturale. E se Spinoza ritiene che tutto ciò che accade nel mondo sia necessario, aprendo filosoficamente quella via di liberazione votata alla gioia come aumento della propria potenza ad agire, il percorso di Bella è necessario sia nella su sua spontaneità che nella spinta esplorativa. L’essere umano agisce tendendo al proprio piacere e alla propria felicità. Pertanto non dobbiamo condannare i comportamenti umani, ma soltanto cercare di comprenderli.

Emma Stone con un interpretazione magistrale scalza la scarpetta al Mostro di Frankenstein di Mary Shelley e oltrepassando la prevedibile lettura sull’emancipazione, il film apre interrogativi su molti aspetti dell’umano. La gioia del piacere femminile, la scoperta personale, il fatto che Bella ha impiantato il cervello del suo stesso figlio, la vergogna, i limiti del corpo, la disabilità e le disuguaglianze sono solo alcuni esempi. Ed è proprio questa ricerca dell’impossibile, questo balletto di freaks senza freni inibitori, l’autoironia, la libertà che rendono questo film pura arte cinematografica.
Ecco perchè Yorgos Lanthimos con Poor Things! si gioca tutta rischiando anche di far saltare il banco e questa cosa ci piace.
Ci vuole attitudine, e Bella è molto di più che una semplice Barbie Punk!
Stay tuned!
Titolo originale: Poor Things
Regia: Yorgos Lanthimos
Interpreti: Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Jerrod Carmichael, Margaret Qualley, Christopher Abbott, Kathryn Hunter, Suzy Bemba, Hanna Schygulla, Keeley Forsyth
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Durata: 141′
Origine: Irlanda, UK, USA 2023